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DARIO COSTA: FREEDOM VIBES

Il senso di libertà è qualcosa di estremamente personale. Per Dario Costa libertà è abbattere primati nel volo acrobatico e da gara, realizzare il sogno di un’intera vita attraversando un tunnel in aeroplano e andare in giro in sella al proprio Scrambler.

Dario, partiamo dalle cose semplici. Come ti è balenata l’idea di attraversare un tunnel in aereo?

È un’idea che ho avuto per la prima volta a 12 anni, quando ero soltanto un ragazzino con una sconfinata passione per il volo. Poi sono diventato pilota stuntman e pilota da gara, e quest’idea è diventata un chiodo fisso. Non ero l’unico con questo sogno, visto che di attraversamenti di tunnel in aereo sono pieni film e cartoni animati. Io però sono stato il primo a farlo per davvero.

Che preparazione ha richiesto un’impresa del genere?

Tutta l’esperienza accumulata in più di 20 anni di voli, più un anno di allenamento specifico per avere la massima reattività possibile per tutti i 43 secondi di attraversamento del tunnel. Gli ostacoli erano tanti, a cominciare dalle onde di pressione generate dal passaggio dell’aereo, a cui dovevo rispondere con un tempo di reazione inferiore ai 250 millisecondi, molto meno dei 400 abituali. E poi i continui cambi di luce, decine nell’arco di un singolo secondo, per far fronte ai quali ho allenato i miei occhi con degli speciali occhiali stroboscopici.

Il 4 settembre 2021 Dario Costa ha stabilito un nuovo primato nella storia dell’aviazione pilotando il suo aereo da corsa per 43,44 secondi a una media di 250 km/h attraverso il Tunnel di Çatalca, in Turchia.

Che cos’hai voluto dimostrare con quest’impresa?

Tutti abbiamo guidato un’auto o una moto all’interno di un tunnel. Quindi tutti possiamo capire che un aereo, in un tunnel, non ci deve passare. Volevo dimostrare che non è così. Che il talento non esiste, ma con l’allenamento, la dedizione e la preparazione si può veramente fare di tutto.

Il talento non esiste, ma esiste una vocazione, forse? Tu come hai scoperto la tua?

Credo che tutto dipenda da ciò che vediamo e assorbiamo da bambini. Io sono cresciuto in Libia, ho avuto la fortuna di salire su un aereo quando ancora ero molto piccolo e sono sempre stato affascinato dal senso di infinito che si prova quando si è in volo. Quando sono in aeroplano mi sento libero, non penso a niente, solo a volare e a godermi il panorama.

“Quando sono in aeroplano mi sento libero, non penso a niente, solo a volare e a godermi il panorama.”

Da dove nasce la tua passione per le moto?

Quando avevo sei anni la mia famiglia si è trasferita a Bologna. Dalla Libia mi sono trovato catapultato nella Motor Valley, in mezzo ad auto e moto sportive che non avevo mai visto prima, e proprio a due passi dallo stabilimento di Ducati. Per un bambino che sognava di volare è stato automatico appassionarsi anche al motorsport. A 14 anni ho iniziato ad andare in moto e da allora non ho più smesso, ma la mia è una passione che va oltre la guida. Per intenderci, starei una giornata intera a guardare una Panigale V4 R. E delle moto amo molto anche il fatto che posso metterci le mani.

Infatti ora nel tuo garage c’è un Ducati Scrambler completamente customizzato.

Sì, ho scelto lo Scrambler perché volevo una moto che si potesse usare tutti i giorni, che avesse elementi iconici della storia di Ducati, come il motore bicilindrico desmodromico, e che fosse facile da personalizzare. Lo Scrambler Icon Dark era la base perfetta, io l’ho voluto rendere un po’ più corsaiolo, in stile flat track, che è la mia disciplina preferita perché si corre senza usare i freni, come avviene negli aerei. Ho messo due ruote da 19’’, uno scarico fatto apposta per me dai ragazzi di Ducati Salisburgo, e il manubrio dello Scrambler Full Throttle.

Che momenti sono per te quelli in sella al tuo Ducati Scrambler? Cerchi avventura, relax, divertimento?

Cerco quello che cerco in aeroplano. Per forza di cose, la moto non mi può dare lo stesso senso di infinito di una vista che si estende oltre l’orizzonte, però la sensazione di libertà è la stessa. Potrei guidare per giorni e giorni il mio Scrambler senza preoccuparmi di niente. Lo uso ogni volta che ne ho la possibilità, anche solo per un giro di mezz’ora sulle colline. Ma come quando devo guidare in aereo, anche in moto ho sempre fretta di partire, mai di arrivare.

“In moto ho sempre fretta di partire, mai di arrivare.”

Foto di Anthony Hill and Nuri Yilmazer.