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Oltre il Circolo Polare Artico con Scrambler Ducati

L’avventura artica di Craig Stuart: oltre il Circolo, dove la natura selvaggia, i paesaggi mozzafiato e la libertà pura incarnano lo spirito Scrambler.

L’avventura artica inizia qui

Craig Stuart ha da poco intrapreso un viaggio indimenticabile attraverso Danimarca, Svezia e Norvegia in sella alla sua Scrambler Icon Dark. Non un semplice itinerario, ma un vero rally di resistenza che riunisce motociclisti da oltre 19 Paesi: miglia di strade spettacolari, panorami incredibili e una passione condivisa.

È una splendida giornata di sole a Copenaghen, le moto vengono scaricate al museo delle auto d’epoca. Sto ritirando la mia Scrambler Ducati Icon Dark: il mio piano è raggiungere il centro città e trovare il posto perfetto per un servizio fotografico, solo io, le mie fotocamere e un treppiede. Mentre entravo in centro, ho trovato queste bellissime case arancioni: erano vecchie caserme navali costruite per la Marina Reale Danese. La Scrambler si inseriva perfettamente nella scena: le placche laterali arancioni richiamavano i colori delle facciate. L’Icon Dark attirava l’attenzione di tutti: molti ciclisti si giravano a guardarla.

Al ritorno al museo, oltre 19 nazionalità si ritrovano per la registrazione. Robert di Malle London illustra le regole: l’itinerario resterà segreto fino alla sera prima di ogni tappa. Dopo le presentazioni, Craig scopre con piacere di avere accanto amici e altri ducatisti. Il primo checkpoint è la Cattedrale di Lund, dove un centinaio di moto si allineano per una breve pausa pranzo.
Il viaggio continua tra i campi durante la stagione del raccolto, accanto a enormi mietitrebbie, poi tra boschi sinuosi e strade tortuose — un vero parco giochi per la Scrambler, con il suo sound inconfondibile che ricorda la Desert Sled.

La giornata si conclude su una spiaggia privata in Svezia, tra tende al vento e il mare aperto di fronte: un quadro perfetto per la Scrambler Ducati.

Dalla Svezia alla Norvegia

Lasciata la Svezia, Craig e la sua Icon Dark varcano il confine con la Norvegia, pronti per la prossima tappa del rally.

“Mi sono alzato alle sei per portare la moto sul molo, tra le bandiere Malle che sventolavano nel vento: occasione ideale per qualche scatto prima di partire verso la Norvegia. La Scrambler è leggera e maneggevole, facile da spingere anche sul legno bagnato. Alcuni rider erano già in sauna o si tuffavano nel Mare del Nord!
Le strade norvegesi, tra boschi e cartelli di alci, erano piene di curve e asfalto irregolare — il terreno ideale per la Scrambler. Dopo ore di autostrada intorno a Oslo, abbiamo ritrovato il nostro ritmo su strade veloci lungo ferrovie e laghi. L’ultimo tratto, un sentiero sterrato con solchi e pietre, mi ha ricordato perché amo l’Icon Dark: veloce, divertente, leggera, sempre pronta. Dopo 13 ore in sella, siamo arrivati al villaggio vichingo, accolti da fuoco e cibo.”

Montagne e fiordi norvegesi

Tra i paesaggi più spettacolari d’Europa ci sono le montagne e i fiordi norvegesi — un contesto unico che ha reso questa avventura ancora più memorabile.

“Lasciato il villaggio vichingo sotto la pioggia, il percorso si è aperto su montagne imponenti, ghiacciai e fiordi drammatici. Tornanti, tunnel scavati nella roccia e cascate a picco hanno reso il viaggio intenso e affascinante.
Nonostante freddo e pioggia, la Scrambler ha affrontato ogni curva con disinvoltura — e le manopole riscaldate sono state una vera salvezza. Tra cieli cupi, laghi iridescenti e valli verde scuro, ogni chilometro offriva nuovi panorami mozzafiato: un’esperienza di guida che non dimenticherò.”

La giornata si conclude tra montagne e scogliere, attraversando fiumi e ponti sospesi, fino al campo affacciato su un fiordo con una nave da crociera sullo sfondo — un finale perfetto per una tappa incredibile.

Attraversando il Circolo Polare Artico

La penultima tappa porta Craig e la sua Scrambler oltre il Circolo Polare Artico, tra paesaggi vasti e incontaminati.

“La pioggia battente e i ritardi dei traghetti hanno reso la tappa verso il Circolo ancora più impegnativa. La visibilità ridotta e le strade scivolose hanno messo alla prova abilità e spirito di squadra.
La tundra artica offriva uno scenario desolato e suggestivo: colline spoglie, pochi alberi, e branchi di renne — una mi ha persino lasciato avvicinare per una foto.

Attraversare il Circolo, sotto vento e pioggia, è stato un traguardo vero, anche se mancavano ancora più di mille chilometri a Nordkapp. Nei campi trovavamo conforto tra fuochi e stanze per asciugare l’equipaggiamento. Anche le piccole difficoltà, come montare le tende o cenare tardi, facevano parte dell’avventura.”

Off-road nell’Artico

L’ultimo capitolo di questa straordinaria esperienza.

“Dopo oltre 4000 km in sella, era tempo di riposare e cercare un’altra forma di pace. L’ho trovata a Skarsvåg, un piccolo paese a 16 km da Nordkapp. Le renne passeggiavano per strada come abitanti del luogo.
Ho fatto qualche scatto durante la colazione, guardando le barche nel porto. Sulla via del ritorno verso Alta, ho notato una coppia che scendeva verso un fiordo su un sentiero sterrato: un’ultima deviazione per immortalare la moto tra rocce, cascate e fiori selvatici.
Poco prima dell’aeroporto di Alta, ho trovato una zona boschiva con tracce off-road: impossibile resistere. Ho imboccato i sentieri, morbidi e ricoperti di trucioli di legno, perfetti per divertirsi un po’. Shane Benson ha scattato alcune foto mentre facevo derapate tra gli alberi, sotto la luce dorata del tramonto. L’Icon Dark risaltava tra i verdi e i marroni: così versatile, sembra davvero capace di portarti ovunque.”

Craig Stuart

Fotografo, creator e motociclista di Amsterdam.
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